Sistemi di Accumulo (SdA): sviluppo, prospettive, opportunità.
Secondo l’ultima pubblicazione di TERNA basata sui dati aggiornati al secondo trimestre 2024, in Italia sono attualmente operativi circa 650.000 Sistemi di Accumulo (SdA) per una potenza complessivamente installata di 3,96 GW.
Il 97% di tali installazioni riguarda SdA aventi una classe compresa tra 10 e 25 kWh, ovvero riferibili ad un ambito di utilizzo domestico-residenziale in abbinamento ad impianti fotovoltaici, in un contesto di generazione distribuita finalizzata all’autoconsumo.
È probabile che- grazie alla progressiva entrata in esercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile di taglia utility-scale, soprattutto fotovoltaici, – si assisterà ad un progressivo ribilanciamento degli SdA ad essi abbinati verso le classi di capacità maggiori (superiori a 1000 kWh, secondo la differenziazione prevista attualmente da TERNA – Gaudì).
Ma le potenzialità sviluppo di SdA non sono solo legate a questo aspetto, negli ultimi due anni, infatti, si è assistita ad una sostanziale crescita di domande di autorizzazione unica (ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 387/2003) indirizzate al MASE – Dipartimento per l’Energia relative a SdA utility-scale definiti come “stand-alone” che, sulla base dell’attuale normativa di riferimento, in particolare il D.L. 7/2002 e s.m.i, sono equiparati ad impianti produzione e ad essi viene riconosciuta – al termine del procedimento autorizzativo- la qualifica di opere di pubblica utilità, così come avviene per le opere connesse e infrastrutture indispensabili all’esercizio degli stessi.
Tutto ciò a confermare che per i SdA utility-scale di prevalente natura elettrochimica, si è in una fase tumultuosa di sviluppo del business, soprattutto in certi ambiti geografici del nostro Paese.
L’introduzione da parte di TERNA del nuovo meccanismo per l’approvvigionamento di capacità di stoccaggio elettrico (MACSE) ha rappresentato un ulteriore fattore di amplificazione a cui tutti gli stakeholders interessati guardano con attenzione. È infatti di recente emanazione il Decreto Ministeriale, a firma del Ministro Pichetto, con cui è stata approvata la disciplina MACSE proposta da TERNA, per cui si prevede, ad oggi, l’indizione della prima asta competitiva nel secondo semestre 2025.
Volendo ampliare la visione sui potenziali impieghi di SdA utility-scale, non soffermandosi solo sull’opportunità rappresentata dal MACSE, è ragionevole considerare che ambiti quali il già esistente Mercato delle Capacità abbinato all’implementazione dei servizi ancillari alla gestione della rete da parte del TSO ed anche del DSO, possano costituire un naturale campo di azione degli SdA utility-scale, soprattutto nel Centro/Nord Italia, a supporto dei soggetti operanti a vari livelli nel mercato elettrico nazionale.
In questo contesto complesso ed in evoluzione, anche dal punto di vista tecnologico, InfraLab è impegnata nello sviluppo di una significativa pipeline di SdA utility-scale del tipo “stand-alone”, attraverso un approccio multisettoriale e di metodo, con l’obiettivo di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di incremento della generazione di energia elettrica da fonte rinnovabile e di resilienza della rete elettrica del nostro Paese.